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Immagine del redattoreSara

La ragazza venuta dal mare

Aggiornamento: 1 apr 2021

La bambina dell'isola, storia di una ragazza che di difficoltà ne ha dovute attraversare tante, solo a causa del colore della sua pelle e del paese da cui proveniva. Una nuova, affascinante lettura contro il razzismo.

Alika Touré, la più bella, vive in Mali con sua figlia Kambirì appena nata.

È sposata con un uomo dalle mani di ferro, che la aspetta in Paradiso. Ma Alika non cerca angeli spumeggianti di sole, bensì acqua che non fa venire i vermi alla pancia. Questo Paradiso è l'Italia. E Alika deve raggiungere suo marito a Mirano, provincia di Venezia, per far vivere una vita felice a Kambirì, piccola neonata dagli occhi di luce. Alika si stringe la figlia al petto mentre salgono sul barcone, settanta anime stipate in uno spazio che ne conterrebbe massimo quindici. Alika però non ce la fa. Perché, sì, cerca di scappare dal veleno che invade il fondo della nave, però non riesce a muoversi, stipata tra sessantanove corpi rattizziti. E quindi muore, perché il veleno esploso dal motore uccide chiunque tocchi. In fin di vita, però, lascia Kambirì a una donna vicina, Awa.

«Mirano, portala a Mirano», dice Alika con la voce sferzata dal dolore.

Awa però capisce "Milano". E sarà proprio questa parola, "Milano", che la donna dirà al dottor Salviati, colui che ospiterà lei e tanti altri migranti in ospedale, sull'isola di Lampedusa.

Il dottor Salviati nota subito che quella neonata dagli occhi di luce sembra sorridere sempre. Sorridere nonostante tutto il dolore che ha provato, seppure non se ne possa rendere conto. Ha un anno, o giù di lì, e ha vissuto più cose tristi e difficili di un novantenne medio italiano. Il dottore decide di adottarla, momentaneamente, prima di affidarsi a degli avvocati per setacciare tutta Milano in cerca di un certo "Salif Touré". Che però non trovano. Perché la città era Mirano, non Milano. Quindi il "momentaneamente" diventa un "per un po' di tempo", e infine un "per sempre".

Kambirì viene fin da subito adorata dal popolo di Lampedusa, piccola isola che ogni giorno cerca di strappare dall'inferno il maggior numero di anime. La sua pelle color della terra presto inizierà a sguazzare nel mare limpido dell'isola come un pesce nell'acqua, e i suoi occhi fatti di luce cominceranno a brillare alla vista degli squisiti polipetti in casseruola.

Il Caffè dell'Amicizia, dove lavora colei che imparerà a chiamare mamma, diventerà presto la sua unica, piccola, calda, casa.

Lasciare qualcuno, chiunque sia, alla mercé delle onde, non è ammesso, non si può neanche pensare. È la legge del mare e nessuno le può disubbidire. Ed è talmente forte che se un giorno le leggi dei politici proibissero di prendere i migranti a bordo, i pescatori continuerebbero a farlo.

Una nuova, dolce, delicata, avvolgente avventura contro il razzismo, che parla di una bambina, e poi ragazza, che riuscì a trovare asilo in un'isola, e di come i suoi occhi lucenti, la sua intelligenza e le sue carezze riuscirono a conquistare il mare.

Perché conta quello che sei dentro, non quello che sei fuori.

Conta la tua anima, non il colore della tua pelle.

 

La bambina dell'isola

Autore: Lluìs Prats

Anno di pubblicazione: 24 novembre 2020 Età adatta: 8-15 anni, anche per adulti Lunghezza: corto (175 pagine) Casa editrice: Rizzoli

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